SESTA MISSIONE

6-22" A carte scoperte "

di Gianluca Nacci


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TITOLO: 6-22 A carte scoperte
AUTORE: Gianluca/Ristea
D.S.: 63779.5
D.T.: 09/10/2386
LUOGO:USS Wayfarer
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Kiron si sforzo' di ritornare in se'.
Il senso di impotenza di fronte ad una situazione
cosi' delicata lo attanagliava, e l'avere le mani
legate dall'ammiraglio Rusca aumentava la sua
frustrazione. Ma capiva che non poteva sfogarla sui
suoi subordinati.
Iniziava gia' a sentirsi in colpa per la tirata sul
povero Hill.
"Cosa intende per 'altrove', comandante?"
"In un altro continuum spazio-temporale."
Kiron si limito' ad inarcare le sopracciglia.
T'Vol consulto' un altro D-pad e continuo'.
"Il fatto che un Falco Romulano di tecnologia
risalente a secoli fa sia transitato di recente in
quest'area ha solo due spiegazioni logiche", disse.
"La prima si basa sulla possibilita' che tale Falco
esista effettivamente nel nostro continuum temporale,
e che qualcuno lo abbia conservato per durare fino ai
nostri giorni."
"Un romulano appassionato di anticaglie!", scherzo'
Hill.
Il vulcaniano non diede attenzione alla cosa.
"Tuttavia i nostri sensori hanno rilevato che la
traccia lasciata dal Falco inizia e termina
bruscamente nei pressi del settore F4", disse,
mostrando a Kiron il D-pad.
"Nei pressi dei detriti cosmici... capisco. Le sonde
hanno rilevato se alcuni di essi appartengono al
Falco?", chiese Kiron al'Ufficiale Tattico.
Hill scosse la testa. "Negativo, Capitano. Tre navi
della Federazione ed una Romulana, ma di tecnologia
avanzata."
"Esattamente", riprese T'Vol. "Il Falco sembra essere
apparso e dissolto dal nulla, il che e' illogico a
meno di non considerare la seconda possibilita'."
"Che sarebbe?", incalzo' Kiron.
"La presenza di una singolarita' temporale nel
settore. Il Falco potrebbe averla inavvertitamente
attraversata..."
Hill sembro' illuminarsi. "...per poi ingaggiare un
conflitto a fuoco con le navi presenti nel momento
dell'uscita..."
"...e riattraversare la singolarita' subito dopo",
concluse Kiron. "Ha senso. Ma questo cosa c'entra con
la Slocum?"
Le labbra di T'Vol si inarcarono in un abbozzo di
sorriso.
"Il Falco potrebbe essere non essere stato l'unico
mezzo ad aver attraversato il wormhole temporale."

*** USS Wayfarer, Sala tattica, alcuni minuti dopo ***

"Grazie per la vostra pazienza", disse Kiron ai
convitati, riprendendo il suo posto. "Affari urgenti
in Plancia."
La compagine romulana ruppe il guardingo silenzio.
"Niente che voglia condividere con noi, capitano?",
disse T'Rak.
Kiron esito' per qualche istante. "Forse. Ma prima
lasciamo che il capitano Maveron ci racconti la sua
storia."
Rusca gli rivolse uno sguardo di sottecchi. Kiron se
ne accorse.
Ora anch'io ho un segreto che vorresti sapere,
Ammiraglio, penso' non senza un pizzico di
soddisfazione.
Tutti gli occhi erano ora puntati sul capitano della
Slocum. Tranne quelli dei romulani, che evidentemente
conoscevano gia' la storia ed erano piu' interessati a
quello che aveva da dire Kiron.
Il vecchio capitano si schiari' la voce. "Tutti i
fatti sono riportati nel diario di bordo. Ad ogni
modo", disse in un morbido tono baritonale, "non c'e'
molto da dire. La nostra missione consisteva in una
ricognizione del sistema... il piu' possibile
discreta", aggiunse con cautela, "per le ragioni di
cui tutti i presenti sono a conoscenza."
Accarezzo' la barba canuta. Tutti ascoltavano in
silenzio.
"Altre due navi della Federazione erano con noi, la
USS Tango, classe Galaxy, e la USS Spartan, classe
Sovereign. Il piano prevedeva l'arrivo di una nave
romulana che ci avrebbe fornito i mezzi occultati per
scendere sul pianeta Lorillia III."
"La D'Deridex Ranak Bek'neih", disse T'Rak, "arrivo'
come da accordi prestabiliti, con a bordo un team dei
nostri migliori ingegneri."
Maveron annui'. "Il rendez-vous avvenne secondo i
piani. Avevamo appena iniziato le procedure
preliminari di trasferimento degli ingegneri a bordo,
quando... quando..."
La voce del vecchio si incrino'. "Si sente bene?",
disse Kublik, prendendogli la mano.
"Scusatemi", disse, gli occhi velati di lacrime. "e'
che... tante vite perdute..." Si interruppe di nuovo,
cercando di riprendere il controllo. Guardo'
tormentato la giovane el-auriana.
"Ci dica com'e' andata", sussurro' Erjn.
Il vecchio annui'. "Avevamo iniziato le procedure,
quando una serie di siluri fotonici disintegro' la
Tango."
"Non avevate scudi?", chiese Rumar.
Il vecchio scrollo' la testa. "Il trasferimento di
uomini e mezzi era in corso su tutte e quattro le
navi", disse. "Gli scudi erano abbassati."
"Una sfortunata coincidenza", disse Kiron.
Maveron sospiro'. "Prima di avere il tempo di riarmare
gli scudi, un'altra serie di missili distrusse la USS
Spartan." Chiuse gli occhi. "La Ranak Bek'neih sparo'
contro l'invisibile nemico, ma essendo senza scudi e
disoccultata fu il successivo facile bersaglio."
"Il sacrificio dei nostri soldati ha permesso il
salvataggio della vostra nave", disse tronfio uno dei
romulani.
"E di questo vi ringraziamo", disse Rusca. "Capitano,
continui."
Il vecchio Maveron riprese il racconto. "Anche noi
eravamo stati raggiunti da alcuni colpi, e avevamo
perso parte del deflettore della sezione a disco e
meta' di una delle gondole di poppa."
Questo spiegherebbe i detriti appartenenti alla
Slocum, penso' Kiron.
"Riuscimmo comunque ad alzare gli scudi. Abbiamo
tentato di rispondere al fuoco, ma la nave nemica e'
scomparsa cosi' com'era arrivata: nel nulla. Abbiamo
provato ad inseguirla, ma i nostri sistemi sono andati
tutti momentaneamente in tilt... come se fossero tutti
andati in corto circuito, per poi riprendere a
funzionare."
Ecco cosa voleva dire T'Vol, penso' di nuovo Kiron. La
Slocum aveva passato la singolarita'.
"Decidemmo quindi di tornare indietro, e dopo un altro
blackout siamo ritornati al punto di partenza,
pressoche' semidistrutti." Maveron indico' T'Rak. "Il
Riov e' stato il primo a raccogliere la nostra
richiesta di soccorsi, e per maggior prudenza ci ha
trainato al sicuro, nascosti dalla nebulosa oscura. E
questo e' tutto."
"Grazie, capitano", disse Rusca. "Ora dobbiamo
decidere come procedere nella missione tenendo conto
di questo... imprevisto."
Rumar incrocio' le braccia. "Un''imprevisto' ancora
piuttosto tenace, signore", disse. "Se non fosse stato
per il nostro timoniere, in questo momento anche noi
tutti saremmo pulviscolo stellare."
"E di questo vi ringraziamo", concesse T'Rak.
Il romulano che aveva parlato precedentemente fece una
smorfia.
"Bene, bene. Ora che siamo tutti d'accordo.... in
quanto tempo possiamo organizzare il team da inviare
sul pianeta?", chiese impaziente Rusca.
"Con il suo permesso, Ammiraglio", lo interruppe
Kiron, "per il buon esito della missione, forse
sarebbe meglio chiarire alcuni punti di base con i
nostri amici."
Il capitano della Wayfarer guardo' negli occhi T'Rak.
Molto probabilmente c'erano membri del Tal Shiar
seduti con lui.
"Se dobbiamo collaborare, sarebbe anche l'ora di
scoprire le carte, non crede?"
"Non capisco cosa voglia dire, capitano", rispose
freddamente il romulano.
"Io credo di si', Riov. Risponda a questa domanda: che
interesse avrebbe Romulus a sventare un colpo di stato
inerente gli affari interni della Federazione?"
Un terzo romulano prese la parola per la prima volta.
"Ammiraglio, come puo' permettere questa insolenza da
parte di un suo subordinato? Non pensavo che la
Federazione fosse usa ad insultare chi le viene in
aiuto!"
Bingo, penso' Kiron. Quel romulano aveva 'gerarchia'
scritto in fronte. Tal Shiar, probabilmente
Colonnello, dedusse.
Rusca abbozzo' un sorriso. "Le assicuro che non c'e'
alcun motivo per rabbuiarsi. Il capitano Kiron non
intendeva certo insultare le buone intenzioni dei
nostri amici Romulani. Vero?", aggiunse, lanciando uno
sguardo di fuoco al capitano.
T'Rak mantenne il suo contegno. "Rispondero' alla sua
domanda, capitano, sebbene piuttosto sorpreso dalla
sua mancanza di fiducia nei nostri confronti. Ad ogni
modo", disse, "l'Impero Romulano ha tutto l'interesse
a gestire i suoi rapporti con la Federazione secondo
lo stato attuale. Un eventuale colpo di stato
rovinerebbe molti sforzi diplomatici fatti finora...
da ambo le parti", aggiunse, guardando per un attimo
l'ammiraglio Rusca.
"Secondo un vostro detto piuttosto famoso... meglio il
diavolo che si conosce", sorrise.
Rusca intervenne, sempre fulminando Kiron con gli
occhi. "Spero che questo chiarisca i suoi dubbi,
capitano".
Kiron non si fece soggiogare. Si alzo' e mise le mani
sul tavolo.
"Apprezzo il suo tentativo, Riov", disse, "ma non
funziona, mi dispiace."
I romulani iniziarono a protestare.
Rusca salto' dalla sedia, furente. "Capitano!"
Kiron alzo' una mano. "Un attimo, ammiraglio. Le
assicuro che tutto quello che dico ha un senso. Mi dia
solo cinque minuti per spiegarmi."
"Ne faccia buon uso", sibilo' Rusca. "Potrebbero
essere gli ultimi della sua carriera."
"La ringrazio", disse Kiron, per poi rivolgersi ai
romulani.
"Un colpo di stato puo' solo favorire Romulus.
L'incertezza politica e l'eventuale guerra civile che
sorgerebbero da un evento di questo genere vi
aiuterebbe a, diciamo, 'rivedere' i confini
dell'Impero. No, la spiegazione e' un'altra."
Il Colonnello sorrise freddamente. "Ci delucidi
allora, capitano. Perche' dovremmo spendere uomini e
navi per impedire un evento che, come dice lei, ci
starebbe molto a cuore?"
"Per un'occasione perduta", disse Kiron. "Lei sa
benissimo che il Warbird che ha attaccato noi e la
Slocum e' un modello risalente al XXIII secolo."
"E con questo?"
"Colonnello... immagino sia il suo grado, giusto?...
Bene, l'unica maniera in cui una nave possa comparire
e scomparire in quel modo e' il passaggio attraverso
un wormhole."
Il Colonnello iniziava ad insospettirsi. Capiva dove
Kiron voleva andare a parare. "Le singolarita' sono
piuttosto comuni nella galassia, Capitano."
"Le singolarita' spaziali, certamente. La piu' famosa
si trova presso Bajor, lo sappiamo tutti. Ma il Falco
risale a piu' di cento anni fa", disse Kiron. "Questa
volta si tratta di una singolarita' temporale."
"Anche i wormhole temporali non sono esattamente
sconosciuti, Capitano", disse con fare apparentemente
condiscendente il Colonnello.
"Non insulti la mia intelligenza, Colonnello", disse
freddamente Kiron. "Il Falco, ripeto, risale a piu' di
cento anni fa. I suoi attacchi sono avvenuti
ripetutamente ed a distanza di giorni. Vuole che
faccia due piu' due, Colonnello?"
L'ufficiale del Tal Shiar non rispose. Il gioco era
ormai scoperto.
Rusca aveva iniziato a capire, finalmente. "Un
attimo... se il Falco e' ricomparso due volte dalla
singolarita', significa che..."
Kiron annui'. "Esatto, Ammiraglio. I wormhole
temporali sono noti per essere estremamente instabili
e volatili. Esistono per breve tempo, massimo qualche
giorno, e l'intervallo temporale varia continuamente.
In altre parole", continuo', "entrando in un wormhole
per due volte, sempre che ne avessimo il tempo,
usciremmo sicuramente in due epoche differenti."
Kiron si avvicino' al Colonnello. "Il Falco e' passato
attraverso la singolarita' due volte in una settimana.
Ed e' sempre tornato qui. Anche la Slocum vi e'
inavvertitamente entrata. Ed e' tornata qui."
Il Colonnello lo fissava, ma non rispose.
Il capitano, ormai padrone della situazione, si giro'
verso tutti i presenti.
"Quella che abbiamo davanti, al fianco della nebulosa
di Paulson, e' un wormhole temporale esistente da
almeno una settimana - ma sono portato a credere che
risalga a molto, molto tempo prima - e il cui
intervallo temporale e' anche stabile. Non solo, ma
stando alle tracce rilevate, il punto di uscita e' lo
stesso. Per cui e' anche spazialmente statico."
Si rivolse a Rusca. "Ammiraglio, non credo di
sbagliarmi se dico che questo e' il primo caso di
singolarita' spazio-temporalmente stabile mai rilevato
nella Galassia. E' questo che interessa i nostri amici
romulani, non so se per sfruttarlo o distruggerlo",
disse, guardando T'Rak, "e non certo un colpo di stato
nella Federazione."
Il silenzio si mantenne per qualche istante,
interrotto poi dall'Ammiraglio.
"T'Rak, credo che dovremmo rivedere i nostri accordi."
Il Riov fece un sorriso tirato. "Ammiraglio, non credo
sia conveniente a nessuna delle due parti."
Rusca era livido. "Come possiamo imbarcarci in una
missione cosi' delicata se non ci fidiamo gli uni
degli altri?"
Il Colonnello rise apertamente. "Oh, Ammiraglio, per
quanto macchinoso si creda, a volte dimostra vera
ingenuita'!"
"Mi stia a sentire...", riprese l'Ammiraglio, ma Kiron
lo interruppe.
"Hanno ragione, Ammiraglio."
"Cosa?!?! Ma se ha appena detto che..."
"Puo' seguirmi un attimo fuori, Ammiraglio? Con
permesso, Colonnello e Riov... Numero Uno, venga anche
lei."

*** USS Wayfarer, Corridoio esterno 7 (subito fuori la
Sala Tattica) ***

Una volta fuori dalla sala tattica, Kiron blocco' sul
nascere ogni protesta di Rusca.
"Ammiraglio, e' chiaro che noi e i Romulani non ci
fidiamo ne' ci fideremo mai gli uni degli altri, ma
questo e' nella natura delle cose. Prima ho
semplicemente voluto far sapere ai nostri nuovi amici
che non siamo ciechi ne' stupidi. La missione
proseguira', ma a carte scoperte. Non permettero' che
i miei uomini vadano incontro al pericolo senza
neanche sapere perche'. E ora mi dica, quali erano le
condizioni iniziali che i qui presenti amici avevano
imposto?"
Rusca ammise la sconfitta. "Fornitura di copertura,
occultamento e scorta pre/post missione in cambio
dell'annessione del sistema di Lorillia all'Impero
Romulano."
"E il wormhole incluso nel prezzo", sogghigno' Rumar.
Kiron era sconvolto. "Un intero sistema?! E' assurdo!"
Rusca, per quanto avvilito, sorrise. "Lei non si rende
conto della minaccia incombente. I dissidenti sono
infiltrati a tutti i livelli della gerarchia
governativa, l'unico modo per evitare il caos e'
succedere in questa missione. Nessun prezzo e'
abbastanza alto per scongiurare una guerra civile. E
poi Lorillia e' praticamente disabitato."
Kiron annui'. "Non possiamo lasciare il wormhole ai
Romulani, ma abbiamo bisogno di loro."
"Io ho un'idea", disse Rumar.

*** USS Wayfarer, Sala Tattica, due minuti dopo ***

"Scusate per la breve interruzione", disse Rusca agli
incomodi astanti, seguito da Kiron e Rumar. "Possiamo
riprendere."
"Questo dialogo potra' continuare solo se gli accordi
precedentemente stipulati saranno rispettati", disse
il Colonnello. Evidentemente avevano discusso una
strategia mentre gli ufficiali della Federazione erano
assenti.
"Manterremo i patti", disse Rusca.
I romulani, preparati ad incontrare resistenza,
sembrarono interdetti.
"Molto bene, allora. Invieremo un team quanto prima
possibile." Si alzarono.
"Al tempo, signori", disse Rusca. "C'e' una nuova
condizione."
Il Colonnello si adiro'. "Cosa? Non accetteremo niente
di meno di quanto pattuito!"
"E tanto avrete", rispose l'Ammiraglio. "La condizione
aggiuntiva e' che il wormhole deve essere distrutto
alla fine della missione."
I romulani nascosero un moto di soddisfazione,
sorpresi per una volta di essere in sintonia di idee
con la Federazione.
"Questo comportera' una piccola variazione nelle
nostre richieste territoriali", disse il Colonnello
con falsa compunzione.
Kiron guardo' il bluff. "Non se ne parla. Quel
wormhole e' vantaggioso quanto pericoloso per voi come
per noi. Neanche un metro cubo di piu'."
L'ufficiale del Tal Shiar capitolo', con un mezzo
sorriso. "Che sia, dunque. Mettiamoci al lavoro",
disse, stringendo la mano di Rusca.


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=/\= Lt.Cmdr. Dorian Z. Ristea =/\=
Chief Engineer Officer
USS Wayfarer - NCC 62925
gnacci@yahoo.com / ICQ 17647881
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